Gennaio
---------------------------------------------------------------------------
Cuncuress (Mz), 10 . 01 . 2005
Cosa sta accadendo nel nostro Comune sulla questione delle lezioni di cultura Rom nelle nostre scuole.
Quello che è successo nel Consiglio Comunale dedicato alle lezioni di cultura Rom nelle nostre scuole ha dell'incredibile. L'arroganza, l'impreparazione, la supponenza e la non volontarietà di dialogo manifestata dalla giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Antonio Lissoni ha lasciato sbalorditi i consiglieri comunali del gruppo Lega Nord per l'Indipendenza della Padania in primis ma anche il resto dell'opposizione.
Le richieste della Lega Nord e dei cittadini che le hanno segnalate sono state dipinte come "oscene, da rigettare, da cestinare, vergognose, ..". Vediamo di cosa si è trattato.
In consiglio viene presentata la mozione della Lega Nord sul sostegno dato dall'amministrazione comunale ad un progetto di cultura Rom nelle scuole comunali. Mozione sostenuta da 500, tra cittadini e genitori preoccupati. Premettiamo che la raccolta firme aveva indotto la dirigente scolastica ad inviare ai genitori una lettera per chiarire il progetto lasciando però ulteriormente perplessi i genitori. La discussione si è protratta per oltre 2 ore ma l'amministrazione non ha fornito alcuna risposta alle richieste di chiarimento sulle finalità del progetto. Nessuna risposta.
Il primo autogol dell'amministrazione comunale è stata la lettura di un verbale del 29.09.04 firmato dal tavolo intercultura (che ha proposto il progetto) al quale partecipano anche i funzionari comunali e che ha avallato il progetto con tanto di definzione degli appuntamenti. Quello stesso giorno, la sera del consiglio comunale, gli assessori alla pubblica istruzione Nava e alla cultura Pozzi, mettevano a verbale del consiglio comunale che non sapevano bene come e su quali tematiche si sarebbe sviluppato il progetto. L'assessore Nava ha aggiunto che non possono essere criticati perchè loro sono solo lo "sponsor" del progetto. Sindaco e assessore hanno poi aggiunto che questo progetto vuole vincere gli stereotipi che cancellano la realtà e che la cultura nomade è un arricchimento per tutta la società europea. E' stato chiesto di mettere a verbale le risposte di sindaco e assessore sul quale fosse la realtà cancellata dagli stereotipi e quale fosse l'arricchimento culturale : silenzio.
La domenica precedente il Sindaco aveva firmato un'ordinanza di sgombero contro l'accampamento nomadi creatasi nella zona industriale di Concorezzo eppure ha rimarcato dai banchi del consiglio comunale che anche da questa cultura i bambini possono trarre buoni esempi. La mozione è stata votata compatta da tutte le forze di opposizione e bocciata dalla maggioranza : facciamo notare che poco prima della votazione il capogruppo del centrosinistra Alessandro Magni interveniva con le stesse identiche parole presenti nel testo della mozione presentata dopo l'acceso dibattito.
I cittadini firmatari della petizione prendano atto che il sindaco e la maggioranza hanno definito le loro preoccupazioni, palesate con oltre 500 firme, oscene e da rigettare. I genitori prendano atto che la mozione, proposta dalla Lega Nord e bocciata dal centrosinistra, si limitava a chiedere un maggior coinvolgimento e una comunicazione più puntuale della dirigenza scolastica e del tavolo intercultura con i genitori.
Noi prendiamo atto che l'amministrazione che ha fatto della partecipazione la sua bandiera elettorale è invece sorda alle richieste dei cittadini.
Sorda e indispettita.
Questa è la nuova amministrazione comunale di centrosinistra a Concorezzo.
Il Gruppo Consiliare Lega Nord per l'Indipendenza della Padania
---------------------------------------------------------------------------
VITTORIA DEL CARROCCIO IN UNA DELLE SUE BATTAGLIE STORICHE
CASE POPOLARI, E’ LEGGE: PRECEDENZA AI LOMBARDI
Da ieri è ufficiale: in Lombardia le case popolari andranno a chi risiede o lavora in regione da almeno cinque anni. Lo ha deciso, con votazione segreta (34 voti a favore e 28 contrari), il Consiglio regionale della Lombardia. Non è la prima volta che la Regione cerca di introdurre questa norma. Già l’anno scorso l’aveva inserita nel regolamento per accedere agli alloggi popolari, ma il Tar - dopo il ricorso dei sindacati confederali - aveva bocciato la norma fortemente voluta dal movimento di Umberto Bossi.
«Abbiamo modificato direttamente la legge - spiega il consigliere regionale del Carroccio Giampiero Reguzzoni - introducendo una prerogativa tesa a superare gli effetti della sentenza del Tar che aveva bocciato il requisito della residenza per l’assegnazione degli alloggi. Si tratta di un passo di enorme rilevanza, poiché in questo modo non solo ribadiamo la bontà dei principi contenuti nel regolamento di assegnazione degli alloggi di edilizia stralciati dal Tar, ma ne accresciamo la portata e il valore inserendoli addirittura in una legge regionale. Abbiamo fissato - aggiunge il consigliere leghista - una soglia minima di residenza di cinque anni già in fase di presentazione della domanda ed abbiamo inserito la condizione della residenza sul territorio lombardo, accentuando ulteriormente la salvaguardia dei residenti».
Soddisfazione anche da parte della segreteria provinciale della Lega Nord di Milano. «Grazie alla Lega, finalmente non ci saranno più solo Mohammed nelle graduatorie». Questo il primo commento di Massimiliano Orsatti, segretario provinciale del Carroccio meneghino e vice-presidente del Consiglio di Zona 9. «La nostra regione - sostiene l’esponente leghista - finalmente ha adeguato la sua legislazione in maniera da consentire ai cittadini lombardi di poter concorrere all’assegnazione di una casa popolare. Sembra paradossale, ma fino ad oggi, nei fatti non era così. In concreto - osserva Orsatti - non vi era alcuna possibilità che ciò potese avvenire. Per farsene un’idea, basta dare una rapida lettura alle graduatorie Aler: Mohammed è il nome più gettonato. Finalmente, abbiamo cambiato registro».
Contenti per l’approvazione del provvedimento anche diversi altri esponenti della Casa delle libertà.